Nel 2023 continuano gli incentivi per farmacie e parafarmacie sostenuto dallo Stato italiano: l’agevolazione più importante è il credito d’imposta, che ha consentito di fare investimenti per innovare la propria attività, renderla più efficiente, attraente e competitiva, recuperando percentuali importanti delle spese effettuate.

1. Quali sono i beni agevolati per la farmacia

Non tutti i beni godono del credito d’imposta. In questo caso stiamo parlando, nello specifico, di beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello «Industria 4.0», che in ambito farmacia coprono sistemi quali ad esempio:

2. Scende il credito d’imposta

Nel 2021 la percentuale detraibile sugli investimenti in beni strumentali 4.0 ha toccato il 50%, per poi scendere al 40% nel 2022Con il 2023 la soglia degli incentivi si appresta ad un cambiamento e il tetto massimo per gli stessi beni tecnologici sarà del 20%.

La Legge di Bilancio 2022 (legge 234/2021) ha infatti prorogato, rimodulandolo, il credito d’imposta per gli acquisti che si concretizzeranno dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025. A tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato italiano, viene riconosciuto un credito d’imposta alle seguenti condizioni:

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

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